CAPOFRAZIONE UN PROBLEMA DI RAPPRESENTATIVITÀ.
LUIGI F. DANIELE.
Il giorno 12 ottobre in terza commissione è stato presentato il regolamento per le frazioni denominato “Regolamento per la partecipazione attiva della cittadinanza all’amministrazione comunale “, e poi esposto alla cittadinanza in vari incontri.
Premetto che la creazione di questa nuova figura, ovvero del “presidente della consulta frazionale” , potrebbe essere in concreto motivo di reale partecipazione, soprattutto tra i più giovani, forse troppo spesso allontanati dalla vita politica della città, del quartiere o della frazione.
C’è da dire che la modifica dello statuto potrebbe far sorgere diversi problemi sotto plurimi aspetti: innanzitutto il progetto per come è stato esposto alla cittadinanza sembra confuso, avendo la giunta preso come base per la planimetria delle frazioni la mappa che individuava i cinque consigli di quartiere nel regolamento del 1953( poi abrogato nel 1993), tuttavia nell’esposizione della planimetria le frazioni sono diventate 26.
Faccio notare che la giunta comunale vorrebbe trasformare il centro storico in una frazione: come si fa a trasformare il centro storico del capoluogo di provincia in una frazione? Come si fa a trasformare dei Quartieri residenziali come Baldenich e Nogarè che contano 5.500 abitanti, oppure Cavarzano che ne conta 5.300, in delle frazioni?
Quale visione della città capoluogo hanno i nostri amministratori locali? È questa la visione che vogliamo dare della capitale delle Dolomiti?
La cosa che più mi stupisce però è il fatto che nell’articolo 6 comma 2 del regolamento delle frazioni si dica che il ”capo frazione” venga eletto a scrutinio palese per alzata di mano durante la prima assemblea frazionale ( quindi non alle urne) quando nella prassi elettiva il voto su persone è sempre un voto segreto.
Il punto critico però è il seguente: la rappresentatività. Non viene disposto alcun quorum costitutivo e deliberativo per l’elezione del Presidente, non si dice quanti membri devono essere presenti per la costituzione dell’assemblea frazionale ( il 10%? il 20% dei residenti?) Con il risultato che paradossalmente un consiglio frazionale potrebbe essere costituito tre membri.
IL BILANCIAMENTO
A mio parere si tratta di operare un bilanciamento tra valori democratici, valori che costituiscono l’essenza prima della nostra società contemporanea.
Ecco che qui il bilanciamento deve essere operato con armonia nei confronti dei valori: deve riguardare da un lato la rappresentatività a cui hanno diritto i cittadini e dall’altro il diritto della P.A. e dell’ente locale ad avere un procedimento snello e non burocratico per l’elezione di questa nuova figura, che può essere utile ai fini dell’interlocuzione cittadini – giunta , ma può anche essere un problema in quanto si potrebbero verificare delle sovrapposizioni di competenze, sempre tenuto conto del fatto che i capifrazione hanno un ruolo consultivo e non deliberativo.
Auspichiamo dunque che il Sindaco prenda atto di questi rilievi critici e che insieme ai propri assessori possa modificare la bozza del regolamento.
Mi sembra siano espressi dei dubbi condivisibili