*di EMANUELE PESTRICHELLA.
Aristotele, discepolo di Platone e, indirettamente, di Socrate, rappresenta una figura centrale nella storia del pensiero filosofico, tanto che la sua opera ha influenzato profondamente la filosofia occidentale. È riconosciuto come l’iniziatore della metafisica (τα μετά τα φισικά) , benché il termine stesso sia stato introdotto dallo storico Andronico di Rodi, che lo utilizzò per indicare i testi aristotelici collocati “oltre” quelli di fisica (μετά-φισικά, ossia “dopo la fisica“).
Platone e Aristotele: una continuità critica
Aristotele si formò nell’Accademia di Platone, condividendo il suo instancabile impegno nella ricerca della verità (αλήθεια) . Tuttavia, pur riconoscendo Platone come maestro, Aristotele se ne distacca per divergenze sostanziali. Celebre è la frase: “Amicus Plato, sed magis amica veritas” (“Platone è mio amico, ma mi è più amica la verità“). Questo distacco si manifesta soprattutto nella critica alla dottrina platonica delle idee: per Platone, le idee sono essenze trascendenti e indipendenti, vere realtà di cui il mondo sensibile è solo un riflesso. Aristotele, invece, ritiene che le essenze non possano esistere al di fuori delle cose concrete; per lui, l’immateriale è un’astrazione che deriva dall’esperienza del materiale.
La metafisica aristotelica
Aristotele pone la metafisica al vertice della conoscenza teoretica, descrivendola come “filosofia prima” per la sua centralità nello studio delle cause e dei principi primi. La disciplina è definita in quattro modi principali:
1. Studio delle cause e dei principi primi, ossia ciò da cui ogni cosa deriva.
2. Studio dell’essere in quanto essere, campo dell’ontologia, che analizza le strutture fondamentali dell’essere.
3. Studio della sostanza, l’individuo concreto che funge da soggetto di proprietà e predicati.
4. Studio del Divino e della sostanza immobile, ovvero la teologia.
Le categorie e la realtà
Per Aristotele, le categorie sono le caratteristiche fondamentali dell’essere, ovvero i modi in cui si manifesta. Le dieci categorie da lui individuate sono: sostanza, qualità, quantità, relazione, agire, subire, luogo, tempo, avere, giacere. La sostanza è l’elemento centrale, mentre gli accidenti sono attributi contingenti, che una sostanza può avere o perdere senza smettere di essere sé stessa.
Il sinolo: materia e forma
La nozione di sinolo, fondamentale nel pensiero aristotelico, rappresenta l’unione inscindibile di materia (il materiale che compone una cosa) e forma (la struttura o natura che rende una cosa ciò che è). Ad esempio, l’uomo è un sinolo composto da corpo (materia) e anima (forma), così come un’opera d’arte è l’unione di colore e idea.
La classificazione delle scienze
Aristotele distingue tre tipi di scienze:
– Teoretiche: metafisica, matematica, fisica; studiano il necessario e hanno fini conoscitivi.
– Pratiche: etica, politica; orientano l’agire umano.
–Poietiche: arti e tecniche; si occupano della produzione e manipolazione di oggetti.
In questo sistema delineato sino ad ora, la metafisica occupa il primo posto perché si dedica alla conoscenza disinteressata e universale, mirando a comprendere le strutture ultime della realtà.
L’opera di Aristotele segna dunque un ampliamento rispetto all’orizzonte platonico: dall’interesse per la riforma della polis, si passa a una riflessione che abbraccia ogni aspetto dell’esistente. Con la metafisica, Aristotele getta le basi di una ricerca filosofica che continuerà a ispirare generazioni di pensatori, ponendo al centro il rapporto tra materia e forma, il divenire e l’essere, la realtà sensibile e l’intelligibile.