L’idea di un’Assemblea Costituente fu delineata già dal 1944, infatti nel decreto legislativo luogotenenziale del 25 giugno numero 151/1944 si prevedeva la forma istituzionale dello Stato, ovvero demandandola ad una apposita assemblea a tal fine eletta a suffragio universale.
Dal 10 dicembre 1945 al primo luglio del 1946 rimase in carica quello che fu il 65° e l’ultimo governo del Regno d’Italia, nominato da Vittorio Emanuele III, ovvero il Governo De Gasperi I° di cui si può ricordare: Pietro Nenni alla vice presidenza del Consiglio dei Ministri, Togliatti al ministero della giustizia e Gronchi all’industria e al commercio.
Tale governo operò nel contesto del periodo costituzionale transitorio, ovvero durante il periodo in carica della Consulta Nazionale, organo legislativo temporaneo e non elettivo, nominati tra i membri del CLN, dei reduci, tra i membri di organizzazioni sindacali , culturali e di libere professioni (in carica dal 5 aprile 1945 al 1 giugno 1946).
Della consulta nazionale si può ricordare che fu composta da 430 consultori, riuniti per la prima volta il 25 settembre del 1945 per volontà dell’allora presidente del Consiglio Ferruccio Parri che duro in carica fino al 10 dicembre ’45.
Tale consulta emanò leggi importanti come quella istitutiva del Referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica e la legge che pose in essere il suffragio universale. Presidente dell’organo monocamerale fu il repubblicano Carlo Sforza.
Due furono le carte di nascita dell’Assemblea Costituente:
La prima è la legge elettorale politica del 10 marzo 1946 numero 74 che dettava le norme per la sua elezione ( era un proporzionale puro fondato su collegi plurinominali a liste concorrenti).
La seconda è il d.lgs. luogotenenziale numero 98 del 1946, detta la seconda costituzione transitoria, che affidava alla diretta scelta popolare, da effettuarsi attraverso Referendum da svolgersi contemporaneamente all’elezione dell’assemblea Costituente, ovvero la scelta sulla forma istituzionale (art 1).
Il 2 giugno 1946 ci fu quindi il referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica e contemporaneamente l’elezione per i membri dell’Assemblea Costituente un cui votarono 25 milioni di persone: vinse la Repubblica con 12 milioni e 718 Mila 641 voti (54%), mentre la monarchia si fermò a 10 milioni e 718 mila 502 voti (45.7%).
-Limiti Cronologici: l’assemblea doveva concludere i lavori entro l’ottavo mese dalla sua prima riunione, termine non prorogabile oltre i 4 mesi.
-Il Regolamento: L’assemblea adottò un proprio regolamento per il funzionamento interno , utilizzando il regolamento per la camera del primo luglio 1900 con le modificazioni fino al 1922 come stabilito ex d.lgs. 98/1946. L’adozione di tale regolamento significò, ex prima facie, l’adozione della struttura dei gruppi parlamentari della precedente Camera dei Deputati e delle modalità di funzionamento, cominciando dal ricorso al voto segreto, passando per l’uso del diritto di interpellanze ed arrivando alle proposte di mozioni ed interrogazioni utilizzate tutt’oggi.
L’Assemblea Costituente oltre ai compiti già enunciati ut supra, doveva votare la fiducia al governo, approvare la legge di Bilancio (con funzione “notarile” disciplinata all’articolo 81 di quella che sarà la futura Costituzione) e ratificare i trattati internazionali.
Su 556 membri 21 erano donne di cui 14 laureate e provenienti dall’esperienza della Resistenza.
L’ Assemblea Costituente si riuní per la prima volta a Montecitorio il 26 giugno del 1946, in seno alla quale nominò presidente il Socialdemocratico Giuseppe Saragat.
Il 28 giugno nominarono Enrico De Nicola come Capo provvisorio dello Stato con 396 favorevoli su 501 presenti.
Il primo luglio 1946 De Gasperi si dimise da Capo provvisorio dello Stato in seguito alle elezioni dell’assemblea Costituente e del referendum istituzionale.
Le elezioni decretarono la seguente situazione:
Affluenza pari all’ 89%.
La DC prese il 35,21% dei voti (8 milioni e 100 Mila) conquistando quasi la metà dei seggi, ovvero 207 seggi; il Partito socialista Italiano di Unione Proletaria il 20.7%(4milioni e 700 Mila voti) conquistandosi 115 seggi; il Partito Comunista Italiano 104 seggi cioè il 18.9%( 4milioni e 350 mila voti), l’unione Democratica Nazionale 41 seggi(6.8%), il Partito Repubblicano italiano 23 seggi(4.3%), il Partito di Azione (1.45%) 7 seggi, il partito del Lavoro 1 seggio, concentrazione democratica seggi 2, Fronte democratico Progressista 1 seggio, Partito cristiano sociale seggio 1, partito dei contadini italiani 1 seggio.
La maggioranza era quindi di 503 seggi.
La minoranza era composta da 53 seggi tra cui il Fronte dell’uomo qualunque che conquistò 30 seggi(5.2%), il blocco nazionale delle libertà (2.7%) 16 seggi, il Movimento Unionista Italiano 1 seggio, il Movimento per l’indipendenza della Sicilia 4 seggi e il partito di Azione Sardo 2 seggi.
Nacque così il Secondo governo De Gasperi ( De Gasperi II) composto da 21 ministeri, che restò in carica dal 14 luglio 1946 al 29 gennaio 1947 per un totale di 203 giorni, cioè 6 mesi e 19 giorni durante cui Alcide de Gasperi si avvicinò molto al 33° Presidente degli USA Truman (in cari dal 1945 al 1953), con cui raggiunse un accordo per un finanziamento all’Italia pari a 50 milioni di dollari.
Il 15 luglio pertanto, in guisa alla necessità di scrivere la Costituzione, venne istituita una Commissione speciale, detta “Commissione dei 75”: di tale commissione fu nominato presidente Meuccio Ruini, già Presidente del Consiglio di Stato. Il testo di legge redatto da questa commissione sarebbe poi stato discusso e votato in Assemblea Generale.
--> Come lavorò la commissione dei 75?
I 75 membri vennero divisi in ulteriori 3 Sottocommissioni:
1) la prima presieduta da Umberto Tupini, si dedicò alla redazione della parte concernente i diritti e i doveri dei cittadini (art 13- 54 Cost) in particolare si concentrò sulla Parte 1 della Costituzione di cui al Titolo I ( rapporti civili) e Titolo IV ( rapporti politici).
2) della parte riguardante i rapporti economici e sociali ci pensò la seconda sottocommissione, ovvero quella presieduta da Gustavo Ghidini, che si occupò della redazione del Titolo II e III parte 1.
3) la terza era presieduta da Umberto Terracini, che si focalizzò sull’organizzazione costituzionale dello Stato (art 55- 138 Cost) ovvero riguardo alla Parte II Titolo I ( il Parlamento) Sezione 1( le camere), sezione 2 (la formazione delle leggi), Titolo II (il presidente della Repubblica), Titolo III (il Governo) Sezione 1 ( il Consiglio dei Ministri) Sezione II (la P.A.), sezione III (organi ausiliari), titolo IV( la Magistratura).
Ci fu in seguito un comitato che aveva il compito di revisionare il lavoro delle commissioni collegando ed coniugando il lavoro prodotto fino a quel momento.
Il 20 gennaio 1947 il governo De Gasperi II decade a seguito delle dimissioni del presidente la cui causa è rinvenibile nella scissione interna al PSIUP, che darà vita ad un nuovo partito: il PSDI o PSLI che nacque il 10 gennaio.
Nasce così un nuovo governo De Gasperi, ovvero il De Gasperi ter che durò in carica dal 2 febbraio 1947 al 13 maggio 1947 per 3 mesi e 30 giorni. Sotto il governo de Gasperi ter ha inizio la ratifica del trattato di pace di Parigi. Il 25 febbraio Viene approvata la fiducia al governo con 292 voti favorevoli 102 contrari e 1 astenuto.
• l’iter parlamentare di discussione del progetto di costituzione iniziò a tutti gli effetti il 4 marzo del 1947.
Il 13 maggio del medesimo anno De Gasperi si dimette perché secondo questi, DC, PCI e PSI non sono in grado da soli di guidare il paese anche alla luce degli attriti sorti tra Social comunisti e Democristiani. È così aperta la crisi di governo che porterà poi all’esclusione delle sinistre dai futuri governi.
Il capo provvisorio dello stato De Nicola affida a Francesco Saverio Nitti l’incarico di formare il nuovo governo. Lo statista accetta con riserva.
A causa di alcuni veri all’interno della coalizione sulla persona di Nitti, il Presidente del Consiglio rimette nelle mani di De Nicola l’incarico.
De Nicola affida l’ incarico a De Gasperi , il quale presenta per l’appunto il suo quarto governo formato da DC e PLI. Il Governo De Gasperi quater rimase in carica dal primo giugno 1947 al 24 maggio 1948 per un totale di 358 giorni, ovvero 11 mesi e 23 giorni.
De Gasperi nomina Luigi Einaudi ministro del Bilancio e Pella alle finanze.
Secondo De Gasperi questo è un “governo di emergenza” per evitare la rovina economica del Paese.
Si votò così la fiducia al governo, che ottenne 274 voti favorevoli, 231 contrari e 4 astenuti su 509 presenti. A favore anche qualunquisti e monarchici.
È qui che il Trattato di Parigi venne ratificato con 262 voti favorevoli 68 contrari e 80 astenuti, favorevoli DC, PSLI e PRI.
Secondo De Gasperi la ricostruzione dell’Italia non si sarebbe potuta fare senza i fondi degli Americani, sarebbe stato quindi necessario entrare a far parte del Patto Atlantico.
Il 14 dicembre avviene un rimpasto di governo dove entrano in maggioranza PRI e il neonato PSDI.
Il 22 dicembre 1947 la Costituzione viene pertanto approvata con 453 voti favorevoli e 62 contrari, il 27 viene promulgata a firma del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola. La costituzione entrò così in vigore il primo gennaio del 1948.
Le elezioni politiche del 1948 avvennero tra il 18 e il 19 aprile , in occasione delle quali si presentò alle urne il 92% degli elettori e per la prima volta si votò anche per il Senato della Repubblica ( ma solo per i maggiori di 25 anni), andandosi così a delineare quello che sarà definito “Bicameralismo Perfetto”.
Le 3 liste che si presentarono sono le seguenti: la prima fu la Democrazia Cristiana che da sola, alla Camera dei Deputati, conquistò 12 milioni e 740 mila e voti corrispondente al 48.51% degli elettori, quindi 305 seggi su 574.
La seconda fu la lista composta da PCI e PSI denominata Fronte democratico e Popolae votata da 8 milioni di persone, ovvero il 30,98% degli elettori conquistando così 183 seggi su 574. Blocco Nazionale prese il 3.8% ovvero 19 seggi, il Partito nazionale Monarchico raggiunse il 2.78% cioè 14 seggi, il PRI il 2.5% 9 seggi, e l’estrema destra eversiva rappresentata dal movimento sociale italiano raggiunse il 2% e quindi 6 seggi su 574
UNIONE SOCIALISTA prese il 7.6% ovvero 1 milione e 800 Milà voti, e quindi 33 seggi.
Al senato la DC ebbe 131 seggi su 237 FDP 72 e US 8 seggi.
Per la prima e ultima volta nella storia della Nostra Repubblica un partito si assicurava la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta sei seggi.
Alla Camera il sistema elettorale era basato su 31 circoscrizioni, mentre al Senato le circoscrizioni erano 20 corrispondenti alle stesse regioni in quanto l’articolo 57 comma 1 della Costituzione esprime la regola secondo cui il senato deve essere eletto a base regionale.
L’otto maggio vennero eletti il Presidente della Camere dei Deputati Giovanni Gronchi (DC) e al Senato Ivanoe Bonomi (Partito socialista dei Lavoratori Italiani). Seguirono le dimissioni di De Gasperi.
Tra il 9 e l’11 maggio viene eletto Einaudi come presidente della Repubblica al quarto scrutinio con 518 voti a camere unite così come prescritto dall’articolo 55.2 Cost e 83.1 Cost.
Si può dunque dire che il 24 maggio 1948 ebbe inizio il primo esecutivo della Prima Legislatura : il governo De Gasperi quinquies( De Gasperi V).
--> Gli altri organi dell' Assemblea Costituente. Oltre alla commissione dei 75, alla commissione per la ratifica dei Trattati Internazionali (32 deputati), la commissione per l'autorizzazione a procedere, furono anche istituite con il regolamento interno, cioè quello del 1900, così come sancito dall'articolo 4 del d.lgs. 1946, anche altre4 commissioni parlamentari permanenti. Tali commissioni erano competenti nelle materie affidate ai seguenti organi governativi: 1) Presidenza del consiglio e ministeri: esteri, interno, grazia e giustizia, pubblica istruzione, guerra, marina militare, aeronautica, assistenza post bellica, Alto commissario per l'igiene e la sanità pubblica; 2) ministeri: delle finanze e del tesoro; 3) ministeri: industria e commercio, lavoro e previdenza sociale , commercio con l'estero, agricoltura e foreste e Alto commissario per l'alimentazione; 4) Ministeri: lavori pubblici, trasporti, marina mercantile, poste e comunicazione. Tali commissioni ebbero il compito di indicare al Governo ( che era ancora provvisorio e presieduto da De Gasperi) quali tra i disegni di legge trasmessi dovessero essere sottoposti alla deliberazione dell'assemblea generale. Il termine per deliberare su ciascuno disegno di legge era fissato a 15 giorni dalla ricezione. Decorso tale termine senza pronuncia della commissione il governo avrebbe potuto dare corso al disegno di legge. SCRITTO DA DANIELE LUIGI FILIPPO.
Fonti utilizzate:
Bibliografia:
-Barbera e Fusaro, corso di diritto Costituzionale, il Mulino 2019
Corso di diritto parlamentare, Gianniti e Lupo, il Mulino 2019
archivi storici:
-archivio eligendo: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=02/06/1946&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S