“Le affinità elettive” è un romanzo pubblicato nel 1809 da Johann Wolfgang von Goethe, uno dei più grandi scrittori tedeschi. L’opera esplora temi complessi come l’amore, la passione, la razionalità e il destino attraverso la storia di quattro personaggi principali: Edoardo, Carlotta, il Capitano e Ottilia.
La trama si sviluppa in un castello immerso nella natura, dove Edoardo e Carlotta, una coppia sposata, decidono di ospitare il Capitano, un amico di Edoardo, e Ottilia, una giovane parente di Carlotta. Le dinamiche tra i quattro personaggi si complicano quando Edoardo si innamora di Ottilia e Carlotta sviluppa sentimenti per il Capitano. Questo intreccio di relazioni mette in luce il concetto di “affinità elettive“, un termine preso in prestito dalla chimica, che Goethe utilizza per descrivere le attrazioni inevitabili tra le persone, simili a quelle tra elementi chimici.
Il romanzo è un’analisi profonda delle emozioni umane e delle forze che guidano le nostre scelte. Goethe esplora come le passioni possano sovrastare la ragione e come le decisioni prese sotto l’influenza delle emozioni possano avere conseguenze devastanti. La narrazione è ricca di simbolismi e riflessioni filosofiche, rendendo l’opera non solo una storia d’amore, ma anche una meditazione sulla natura umana e il destino.
Johann Wolfgang von Goethe nacque il 28 agosto 1749 a Francoforte sul Meno, in Germania, da una famiglia borghese benestante. Fin da giovane, mostrò un talento straordinario per le lingue e la letteratura, influenzato dalla madre e dall’ambiente culturale della città. Studiò legge all’Università di Lipsia e successivamente a Strasburgo, dove entrò in contatto con il movimento Sturm und Drang, che esaltava l’espressione delle emozioni e la ribellione contro le convenzioni sociali. Nel 1774, Goethe pubblicò il suo primo grande successo, “I dolori del giovane Werther“, un romanzo epistolare che divenne un fenomeno culturale e influenzò profondamente la letteratura europea. Il libro racconta la tragica storia di un giovane innamorato non corrisposto, culminando nel suo suicidio. Questo lavoro consolidò la reputazione di Goethe come uno dei principali scrittori del suo tempo.
Nel 1775, Goethe si trasferì a Weimar, dove trascorse gran parte della sua vita. Qui, divenne un importante consigliere del duca Carlo Augusto e contribuì a trasformare Weimar in un centro culturale di primo piano. Durante questo periodo, scrisse molte delle sue opere più importanti, tra cui “Faust“, un dramma epico che esplora temi di ambizione, conoscenza e redenzione. Oltre alla letteratura, Goethe si interessò anche di scienze naturali, filosofia, teologia e arti visive. Condusse studi approfonditi in botanica, anatomia e ottica, pubblicando lavori scientifici che dimostrano la sua vasta curiosità intellettuale. La sua teoria dei colori, ad esempio, sfidò le idee di Isaac Newton e influenzò artisti e scienziati successivi.
Goethe morì il 22 marzo 1832 a Weimar, lasciando un’eredità duratura come uno dei più grandi pensatori e scrittori della storia. La sua influenza si estende ben oltre la letteratura, toccando vari campi del sapere umano e ispirando generazioni di artisti, filosofi e scienziati.
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